Le Ceramiche Solimene
Arte e Tradizione Vietrese srl nascono dalla volontà di quattro
fratelli di continuare una tradizione familiare ormai centenaria.
La
nostra storia familiare ha inizio con il bisnonno Vincenzo
(1876-1958) detto cupaiuolo per la sua grande velocità nel foggiare
al tornio. Il maestro torniante Raffaele Apicella detto Filuccio lo
ricorda così: “
…lo ricordo baffuto con il viso e il tono di voce autoritario… era
velocissimo al tornio a pedali così veloce che i suoi tre aiutanti
facevano fatica a stargli dietro. Non si fermava neanche per fare i
suoi bisogni… alla fine della giornata era come una statua
d’argilla!”.
A seguire le sue orme
fu il nonno, Francesco (1912-1979), che tutti chiamavano e chiamano
ancora oggi Ciccio. Nonno Ciccio a differenza di suo padre fece del
tornio un arte, sviluppò un così grande senso artistico da essere
considerato precursore dell’arte futurista.
Iniziò
a lavorare giovanissimo aiutando il padre poi per tutta la vita il
tornio.
Mio padre racconta
sempre che il nonno era un uomo riservato e taciturno non amava ne
mettersi in mostra ne parlare di se. C’è una cosa che ricorda con
dolcezza e che fa capire come era importante il tornio per il nonno.
Un giorno si presentò a casa dei suoi suoceri con un tornio e li, la
sera dopo una giornata di lavoro, continuava nella creazione di
forme. Affinò la sua arte a Firenze quando Max Malamerson lo volle con lui alla ceramica “Cantagalli”. Il suo
lavoro era un invenzione continua. La sua versatilità creativa
raggiunse forme e colori che ormai fanno parte non solo della storia
della ceramica vietrese, ma più generalmente della storia dell’arte.
La sua grande arte stava anche nel saper dare alle forme che creava
dei meravigliosi riflessi vitrei. E’ proprio la sua tecnica degli
smalti materici ad avergli conferito il nome di “torniante
dell’opaco e trasparente azzurro mediterraneo”. Purtroppo fu proprio
la sua passione a farlo ammalare, una malattia che gli aveva
provocato un tremore continuo alle mani. E con tutto ciò mio padre
lo ricorda seduto al tornio tremante che forgiava con una tale
precisione che lasciava tutti sbalorditi.
Purtroppo c’è chi
dalle sue fatiche e dai suoi
sacrifici
ha tratto forte guadagno infangando anche il suo lavoro. Ma per
fortuna il suo ricordo è ancora vivo in mio padre che ha continuato
il lavoro familiare occupandosi per molti anni di una grande
fabbrica di ceramica, e in noi nipoti che con grande passione
abbiamo creato una piccola fabbrica proprio in ricordo e in memoria di nonno Ciccio.
Le nostre idee sono quelle di
riproporre il “classico vietrese” qualitativamente curato e a volte
riveduto, e proporre una nuova linea nata dall’esperienza dell’anima
di due giovani artisti vissuti da sempre nel settore della ceramica
artistica. Il nostro cammino vuole essere un immergersi
nell’infinito mare dell’arte per creare oggetti che narrano storie
ed esperienze di vita. Vorremmo, con il nostro lavoro, trasferire in
chi acquista, un pezzo di storia della nostra famiglia, un tuffarsi
nella tradizione della ceramica artistica vietrese. Alla fine il
nostro cliente “sarà invischiato” nell’argilla e nei colori, farà
parte della nostra storia. |